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martedì 24 maggio 2011

LE SPARIZIONI DI BOB


DYLAN: L'ARTE DELLA FUGA
di Giovanni Caviezel
Ogni tanto, Dylan sente il bisogno di rientrare nell’anonimato più totale per vedere la gente da un punto di vista “normale” e soprattutto di essere considerato lui stesso “uno qualunque” e non il grande Bob Dylan. Quindi cosa fa? Si traveste da accattone e si mescola fra la gente qualunque. Una volta si è messo a suonare nella metropolitana di New York coperto da una vecchia felpa per vedere se riusciva a racimolare abbastanza monetine senza essere riconosciuto, un’altra volta, mentre in tour gironzolava a piedi per i quartieri poveri di una città americana per poco non lo arrestavano per vagabondaggio. Un’altra volta, per sfuggire ai fan si è vestito da anziana signora e, in bicicletta, è uscito alla chetichella dall’albergo senza essere riconosciuto.

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